PALAZZO VECCHIO
NUCLEO ARNOLFIANO

Il coronamento di Palazzo Vecchio può considerarsi l'elemento maggiormente rappresentativo sia dell’opera di Arnolfo di Cambio che in generale dell’architettura militare medievale, grazie alla serie di geniali soluzioni difensive che adotta. Due di queste sono costituite dai distinti e sovrapposti percorsi di ronda: quello a livello più basso, per le ricognizioni ordinarie, è realizzato in aggetto oltre la cortina muraria, interamente coperto a volta e sorretto da beccatelli.
Il secondo invece è stato pensato esclusivamente per lo svolgimento di operazioni militari: realizzato sopra l’altro, è delimitato verso la piazza da merli guelfi che permettevano agevolmente l’uso dell'arco. 

In questa importante realizzazione arnolfiana, i danni arrecati dagli agenti atmosferici e dal trascorrere del tempo rendevano necessario un intervento globale di restauro.
Si è reso necessario realizzare un doppio intervento: sia di ricucitura delle lesioni angolari, sia di cerchiatura delle porzioni di muratura degradata.

Mobirise

Il progetto esecutivo ha così previsto l’inserimento di barre di acciaio inox da 20 mm entro fori da 60 mm, realizzati con carotatrice per perforazioni orizzontali. La lunghezza di perforazione è risultata variabile dai 3 ai 12 metri secondo delle necessità.
Le barre di acciaio sono state quindi preventivamente inserite entro una calza di tessuto con funzioni di contenimento della malta da iniettare, secondo una tecnologia specifica per guesto tipo di operazioni.

Mobirise

In accordo con i tecnici responsabili della tutela e facenti capo alla Soprintendenza a Monumenti di Firenze, la cerchiatura, dalla quale non era possibile prescindere, è stata realizzata esternamente al paramento murario interno, con l’impiego di cavi e tenditori di tipo nautico (inox 16 mm) ancorati a piastre di corten spesse 22 mm.

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